Nella "camera delle stoffe" si compie l'uscita al giorno della regina Nefertari.
La regina entra sola e si trova davanti ad Osiride e Atum, Ptah e Thot. Sulla parete a destra della porta di ingresso è la scena dell'unione di Ra e Osiride.
Sulla parete a sinistra dell'entrata, la regina è colta nel momento dell'offerta delle stoffe al dio Ptah, raffigurato in piedi con il corpo mummiforme, il volto di colore verde tipico della rigenerazione, e dietro di lui il pilastro-ged. I geroglifici illustrano l'azione compiuta da Nefertari, ormai vicina alla rinascita.
Sulla parete nord, una grande scena illustra Nefertari, rigenerata, che si rivolge al dio Toth chiedendogli i suoi strumenti, il vaso e la tavolozza da scriba, che le assicureranno poteri magici. La preghiera al dio è tratta dal capitolo 94 del Libro dei Morti, ed è riportata su otto colonne verticali alle spalle della regina.
Sulla lunga parete di fronte alla porta d’ingresso è rappresentata la doppia scena di offerta a Osiride e Atum per il dono dell'eternità.
Sull'ultima parete della stanza si compie il ciclo rituale iniziato con la discesa agli inferi nella scala interna. Qui sono raffigurate le "Sette vacche celesti" con un toro, nel registro superiore, e i "Quattro timoni del cielo" in quello inferiore. Nefertari, ormai assimilata a Ra stesso, è rappresentata in adorazione di questa scena. Il toro e le vacche significano la perpetuazione ciclica della vita, mentre i "quattro timoni del cielo" traducono il concetto di movimento perpetuo della vita e dell’eternità. La fusione cosmica con Ra è compiuta, Nefertari vivrà in eterno e il ricordo terreno della sua splendente bellezza sarà affidato all'arte anch'essa imperitura.
